La civilité de l’eau

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Primo percorso: La civiltà dell’acqua da Treviso a Castelfranco Veneto

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Riese Pio X: 45.726467, 11.913087
Vedelago: 45.686865, 12.014862
Castelfranco: 45.671694, 11.928239
Treviso: 45.666901, 12.243039
Lancenigo: 45.711541, 12.270874
Casier: 45.641472, 12.295849
Silea: 45.653345, 12.296160
Morgano: 45.648013, 12.104973
Loria: 45.729377, 11.865653
ISTRANA: 45.678553, 12.099551
Castelfranco V.to: 45.671694, 11.928239
QUINTO DI TREVISO: 45.645095, 12.166783
VEDELAGO: 45.686865, 12.014862
CONSORZIO DELL\'ASPARAGO DI BADOERE: 45.634827, 12.083860
BIRRIFICIO SAN GABRIEL: 45.739508, 12.475753
PONZANO VENETO: 45.716700, 12.203600

Treviso costituisce il punto di partenza per la visita della Strada del Radicchio rosso, in quanto in questa città l’ortaggio si impose come prodotto gastronomico: la prima mostra del radicchio fu infatti organizzata nel 1900 proprio sotto il Palazzo dei Trecento, sede municipale di Treviso. La città è ricca di monumenti e d’opere d’arte tra i quali basti ricordare la Piazza dei Signori e il Palazzo dei Trecento, la Loggia dei Cavalieri, il Duomo, le Chiese di San Nicolò con lo splendido capitolo dei Domenicani affrescato da Tomaso da Modena, Santa Caterina, San Francesco, Santa Maria Maggiore, e le interessanti mura cinquecentesche.

Usciti da Treviso seguendo la riva destra del fiume verso ovest, si potrà raggiungere la sede del Parco a Villa Letizia e quindi Quinto di Treviso dove si possono ancora vedere alcuni interessanti complessi molitori (mulini Grendene, Bordignon, Favaro e Rachello). Nel centro è anche villa Ciardi, dimora dei pittori Guglielmo e Beppe Ciardi. Un po’ più ad ovest, a S. Cristina si trova l’Oasi naturalistica del Mulino Cervara (XIV sec), una vasta area palustre di 40 ettari che costituisce rifugio di molte specie aviarie. Da Quinto di Treviso si risale ancora il fiume Sile raggiungendo in successione Santa Cristina, la cui chiesa contiene l’importante pala di Lorenzo Lotto, quindi Badoere dove riamane, quale barchessa d’una villa padronale del 1756 distrutta da un incendio nel 1920, l’originale Rotonda, costituita da due emicicli porticati destinati un tempo a mercato permanente, infine Levada, frazione di Piombino Dese, ove sorge Villa Marcello, antico edificio di origine cinquecentesca, ricostruito nel ‘700 e abbellito da uno storico giardino all’italiana.

Oltre Levada, si raggiunge Casacorba, attraversando l’area delle risorgive dove nasce il fiume. Dirigendosi verso Nord, si incontra a Cavasagra villa Corner della Regina, fatta costruire dai nobili veneziani Corner e più volte ristrutturata nel XVIII sec., e quindi, dopo Fossalunga, l’antica Via Postumia Romana che consente di raggiungere Barcon che deriva il nome dalla Barchessa di villa Pola, unico edificio superstite di un imponente progetto architettonico risalente al 1718.

Poco oltre, a Fanzolo, sorge villa Emo, al centro di una fertile pianura irrigata con l’acqua del consorzio Bretella di Pederobba, risalente al XV secolo. Villa Emo fu progettata da Andrea Palladio nel 1560 che ne realizzò il grandioso complesso composto da villa padronale a forma di parallelepipedo e da due barchesse laterali terminanti in due colombaie a forma di bassi torrioni, richiamo alle torri medioevali. La pianura ad occidente di Treviso è ancora caratterizzata dalla perfetta rete viaria tracciata dall’antica centuriazione romana, e costruita sulla base delle antiche via Postumia e via Aurelia: seguendone la tramatura per vie secondarie si giungerà a Riese Pio X ove si potrà visitare la casa natale di S. Pio X, donata al Comune dalla sorella del Papa nel 1926, e accanto alla quale è stato costruito nel 1935 il museo dedicato al Santo. Sempre a Riese Pio X si trova villa Eger, del XVIII sec., opera di grande prestigio artistico neoclassico, sede comunale e teatro di eventi culturali estivi. Abbandonato Riese Pio X, la strada raggiunge i prai di Castello di Godego, una vasta area di notevole interesse paesaggistico e ambientale inclusa nella Rete Natura 2000. Qui meritano sicuramente una visita villa Martini e villa Priuli. Lasciato Castello di Godego, si giungerà a Castelfranco Veneto circondata dalla bella cinta di mura merlate con fossato. Il castello che ingloba l’abitato originario fu realizzato dal 1195 al 1199 come avamposto militare della città di Treviso. La porta meglio conservata è quella rivolta verso Treviso con orologio e leone Marciano. All’interno del borgo merita una visita la Casa del Giorgione, che ospita in una sala del primo piano un fregio attribuita al grande artista, il Duomo, risalente al 1723, edificato sulla base della teoria della media armonica proporzionale, e contenente numerose opere artistiche di famosi pittori veneti del tra le quali si segnala la famosissima Pala del Giorgione. Altri monumenti di grande interesse sono il Monte di Pietà (fondato nel 1493 per ospitare gli uffici e i magazzini del Monte di Pietà di Castelfranco, ora ospita la biblioteca comunale), il Teatro accademico (edificato il 1754 ed il 1780 con la duplice funzione di sala per spettacoli teatrali e aula per le riunioni degli Accademici), e Villa Revedin-Bolasco (risalente al XVII sec., con il suo magnifico parco all’inglese con laghetto ed un teatro all’aperto circondato da 52 statue barocche).