Terzo percorso: La campagna veneta dall’epoca romana alla Serenissima
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Il terzo itinerario parte nuovamente da Treviso e percorre il Terraglio nelle parte che, oltre Preganziol, appartiene al territorio comunale di Mogliano Veneto. Come nel tratto più settentrionale, anche questo ospita numerose ville con pregevoli parchi: Villa Marcello – Lin (XVIII sec.) ad Est del centro della frazione di Sambughè, con l’ampio parco, l’oratorio e altri manufatti di stile bizantino; Villa Condulmer (1743) a Zerman, sede del lussuoso Country Hotel; Villa Stucky, ottocentesca ricostruzione di un precedente edificio in stile mitteleuropeo, merita ricordare che la villa fu durante la I Guerra Mondiale sede del Comando della 3° Armata che difendeva la linea del Piave; Villa Duodo Zoppolati (1685), Villa Coin (XVIII sec.), Villa Bianchi – De Kunkler (1686), Villa Grazia che fu la residenza del Re Vittorio Emanuele III quando si recava a Mogliano durante la I guerra mondiale, Villa Furlanis, già Volpi, i cui lavori iniziarono nel 1562 su disegno di Andrea Palladio e fu. Nella frazione di Camporoce si trova la Filanda Motta, opificio edificato nel 1876 e illustre esempio di archeologia industriale, oggi recuperato per studi, laboratori ed atelier di svariate attività ricreative e professionali. Poco a Sud del centro, in località Marocco, si raggiunge Villa Dall’Aglio, detta la Marignana. Semplice edificio settecentesco, lega la propria importanza all’aver ospitato lo studio e l’abitazione dello scultore Toni Benetton, maestro della scultura in ferro, le cui opere si possono ammirare nell’ampio parco e nei vecchi granai adiacenti, oggi adibiti a Museo del Ferro Battuto.
L’itinerario prosegue verso Ovest nella campagna scarsamente urbanizzata, si raggiunge Martellago (il centro è abbellito dalla cinquecentesca Villa Grimani Morosini che oggi ospita il Golf Club Ca’ della Nave) e quindi Salzano, dove accanto alla parrocchiale si può visitare il Museo di San Pio X. Sempre a Salzano si trova un bel esempio di archeologia industriale in villa Donà Romanin Jacur (XVII sec.) con l’annesso Opificio. Da Salzano si raggiunge verso Sud Mirano con la bella villa Belvedere e l’annesso parco. La villa e l’annessa barchessa sono costruzioni di impianto seicentesco, l’ampio parco ottocentesco è un tipico esempio di parco inglese di gusto tardo-romantico, con tanto di lago, grotta e Castelletto. Il parco Belvedere è collegato da un ponte con quello della splendida villa Morosini – XXV Aprile, seicentesca, di ricordo palladiano. Nel bel centro storico sorge il cinquecentesco duomo dedicato a San Michele Arcangelo, rifatto in elegante veste nel secolo seguente (1684). L’interno ospita una pala di Giambattista Tiepolo. Tra il centro di Mirano e la vicina frazione di Zianigo sorge Villa Tiepolo, semplice dimora di campagna, tra il Settecento e l’Ottocento, della famiglia Tiepolo. L’interno conserva cicli di affreschi, opera di Giandomenico Tiepolo, eseguiti con stili diversi, recanti spunti biografici e sulla vita socio-politica del tempo. La parrocchiale del paese ospita ugualmente opere dei Tiepolo.
Con Zianigo si entra nella parte meglio conservata dell’antico sistema viario dell’agro centuriato romano: via Desman (Decumanus Maximus) consente di raggiungere Santa Maria di Sala dove si trova Villa Farsetti (XVIII sec.), che conserva alcuni annessi e l’ampio giardino, sede di eventi culturali e sportivi. Poco a Nord di Santa Maria di Sala sorge il Castello di Stigliano, fatto erigere dai trevigiani nel ‘200 su un sito fortificato di età romana, e successivamente convertito in villa.
Proseguendo verso Nord si giunge a Noale che conserva intatto il disegno urbanistico originale con rocca, torri, castello e borgo, risalente il tutto al XII sec.
Passando, verso Est, per Massanzago, dove si trova villa Baglioni (XVIII sec.) che conserva all’interno pregevoli affreschi, alcuni opera di Tiepolo, e Borgoricco, dove si può visitare il Museo del Graticolato Romano, si raggiunge Camposampiero, antica colonia romana sulla via Aurelia e potente roccaforte guelfa d’epoca medievale della quale rimangono le torri dell’Orologio e della Rocca, oggi sede del Municipio. Qui si trova uno dei più significativi luoghi legati al culto di Sant’Antonio da Padova: la cella della visione ed il Santuario del Noce. Proseguendo verso Sud, si raggiunge Loreggia dove si trova Villa Polcastro-Wollemborg ora Gomiero (1550-1600), con il suo parco-giardino di pregio opera dell’architetto veneziano Giuseppe Jappelli. Da qui si procede infine verso Piombino Dese dove il terzo itinerario si ricongiunge con il secondo.